Politica in Italia
I fatti dell'anno e le interpretazioni. Edizione 2013
Il 2012 è stato l’anno del professor Mario Monti, il "podestà forestiero" al quale il presidente Giorgio Napolitano aveva affidato il compito di salvare l’Italia dal baratro finanziario e di restituire credibilità al paese nell’arena internazionale. Misurato sull’arco dell’intero anno, il bilancio del governo tecnico presenta luci e ombre: allontanato il pericolo del default, sono mancati risultati concreti sul versante della ripresa economica. La "strana maggioranza" che ha sostenuto il governo Monti in Parlamento – Pdl, Pd e Udc – non ha fatto meglio. Nonostante le pressioni di Napolitano, i partiti hanno perso un’altra occasione – l’ultima? – per attuare riforme istituzionali improrogabili e per mettere mano seriamente ai costi e ai privilegi della politica. Chi ha beneficiato di questa situazione è stato il Movimento 5 stelle, che mira a un rovesciamento di tutti gli equilibri politici. A fine 2012 le condizioni dell’Italia restano difficili. Lo sforzo di risanamento avviato a caro prezzo dal governo Monti può essere vanificato in poco tempo e il rischio che l’orologio del paese torni alle drammatiche settimane dell’autunno 2011 non è scongiurato.