Politica in Italia. Edizione 2012
I fatti dell'anno e le interpretazioni
Il 2011 è stato l’anno che ha visto la classe politica della Seconda Repubblica «declassata» dall’Europa, dai mercati, dai principali attori nazionali e dai cittadini italiani. Partiti e leader politici sono apparsi deboli e senza un progetto, capaci solo di riproporre il collaudato schema pro/anti Berlusconi. A giocare un ruolo chiave in tutti i principali eventi dell’anno sono stati, invece, gli attori non partitici: dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al nuovo presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, dal movimento delle donne alla Confindustria di Emma Marcegaglia, dai sindaci di Milano e Napoli eletti a maggio ai promotori dei referendum di giugno. Un default sancito dall’insediamento di un governo tecnico, guidato da Mario Monti, che ha ottenuto livelli record di consenso e introdotto nuove regole del gioco politico.