Il governo delle differenze
Il principio di equivalenza nell'ordinamento europeo
Il processo di integrazione europea sta portando alla creazione di un ordinamento
giuridico nuovo e originale, che ha di fronte un problema fondamentale: come assicurare
l’unità senza cancellare le diversità nazionali, che costituiscono parte integrante del
patrimonio giuridico europeo. Un’Europa "unita nella diversità", come si legge nel
preambolo del "Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa", non si può
realizzare mediante l’imposizione di regole uniformi o l’istituzione di apparati
amministrativi centrali, ma richiede una complessa interazione fra dimensione europea e
dimensione nazionale. Strumento essenziale di tale interazione è il principio di
equivalenza, con il quale è possibile porre a confronto le regole nazionali, misurarne
la compatibilità con il diritto europeo, obbligare le amministrazioni nazionali a tenere
conto non soltanto degli interessi dei propri cittadini, ma anche degli interessi dei
cittadini di altri Stati membri, assicurare l’unità dell’ordinamento senza imporre
l’uniformità. Dopo aver fornito il quadro di riferimento generale, il volume prende in
esame il funzionamento del principio di equivalenza in relazione a tre settori rilevanti
come la tutela della concorrenza, il mercato interno, le politiche sociali.