Streghe

Dall'Archivio storico del comune di Rifreddo, nell'estremo occidente d'Italia, sono emersi atti giudiziari a carico di alcune donne del luogo, che alla fine del 1495 furono inquisite e condannate per stregoneria. Sulla base di tali carte il libro racconta di quelle povere "masche" (streghe): denunciate all'inquisitore e imprigionate, esse finirono per confessare riunioni stregonesche notturne, amplessi demoniaci, profanazioni di croci e ostie consacrate, banchetti di carne di bambino, malefici e uccisioni di infanti e di animali. C'era una realtà dietro l'immaginario demoniaco? E che cosa condividevano culturalmente inquisite e inquisitori? Quale forza avevano il "campo magnetico" e il clima di violenza del processo inquisitoriale? Nel libro si rintracciano gli indizi di una possibile vicenda, meno fantasiosa, che pare trasparire nelle narrazioni giudiziarie: una storia di furto d'erba e di botte in un monastero, la morte di una giovane donna che innesca la maldicenza e trasforma il materiale favolistico in realtà fattuale. Alla fine del Quattrocento la "favola horror" della stregoneria era già nata, era già un paradigma esplicativo per eventi minacciosi o non chiari. Per le "masche" di Rifreddo la via verso il rogo era obbligata.

insegna Storia del Cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano. E' presidente della Società internazionale di studi francescani con sede in Assisi. Con il Mulino ha pubblicato anche "Eretici ed eresie medievali" (1991) e "Contro gli eretici" (1996).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815140098
DOI: 10.978.8815/140098

Pubblicazione a stampa: 2006
Isbn edizione a stampa: 9788815113924
Collana: Saggi
Pagine: 120

  • Trova nel catalogo di Worldcat