Mafia, legalità debole e sviluppo del Mezzogiorno

Fra gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del Mezzogiorno la presenza endemica delle organizzazioni criminali di stampo mafioso è uno dei più rilevanti. La mafia, che viene qui vista come un'organizzazione professionale, si è peraltro trasformata, anche sotto l'incalzare delle politiche antimafia. Paradossalmente, tuttavia, l'efficacia di tali politiche è stata spesso sottovalutata, generando così l'erronea sensazione che la mafia sia pressoché invincibile. Per altro verso, la mobilitazione della cittadinanza avutasi negli anni novanta è stata forte e visibile, ma il presunto risveglio della società civile è stato effimero, anche perché legato alle strategie di singoli imprenditori politici. Si è parlato molto di assenza di una cultura della legalità, riferendosi soprattutto al diritto penale. Una categoria meglio in grado di spiegare il ritardo di sviluppo è invece - secondo Antonio La Spina - quella di "legalità debole": al Sud molte istituzioni pubbliche sono poco credibili come produttrici e applicatrici di regole di condotta tali da costituire premesse affidabili dei calcoli di convenienza degli operatori economici. Oltre che favorire le organizzazioni criminali, ciò costituisce un formidabile disincentivo allo svolgimento e prima ancora alla localizzazione delle attività produttive.

è professore ordinario di Sociologia e direttore del Dipartimento di Scienze sociali presso l'Università di Palermo. Tra le sue pubblicazioni: "La decisione legislativa" (Giuffrè, 1989); "Il nodo gordiano. Criminalità mafiosa e sviluppo del Mezzogiorno" (con M. Centorrino e G. Signorino, Laterza, 1999); per il Mulino: "Lo Stato regolatore" (con G. Majone, 2000) e "La politica per il Mezzogiorno" (2003).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815142306
DOI: 10.978.8815/142306

Pubblicazione a stampa: 2005
Isbn edizione a stampa: 9788815105615
Collana: Il Mulino/Ricerca
Pagine: 256

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